La nostra storia parte da qui, dalla lettera in cui Michele aveva espresso il suo desiderio di aiutare i bambini etiopi.
“Cara Santa Lucia,
sono Michele Isubaleu Guarnieri, nato in Africa, più precisamente in Etiopia e ancora più precisamente a Debre Berhan, pronuncia bene De-bre- ber –han. Brava! Ci sei riuscita.
Ho nove anni e un fratello più piccolo, Mattia Mamusc, abito a Gragnano con i miei genitori adottivi. Tu il resto della mia storia lo saprai già, te l’avrà raccontata Dio…
Quest’anno invece di fare l’egoista volevo chiederti se invece di passare da me andavi a trovare i miei amici dell’Africa per portare loro un po’ di speranza e un buon augurio da parte mia di vivere questo, almeno questo santo Natale in pace.
Mi piacerebbe tanto che nel mio paese in riva al fiume Trebbia si costruisse un parco giochi acquatico per i bambini.
Cara Santa lucia mi sa che tra qualche anno dovrò smetterla di scriverti perché sarò diventato grande.
Un abbraccio da Michele.
P. S. Salutami Dio “
Dopo la sua prematura scomparsa chi aveva conosciuto e amato Michele si è riunito in associazione per tenere vivo il suo sogno trasformandolo in un gesto concreto: la costruzione di una scuola elementare a Debre Berhan, il suo paese natale, all’interno della Missione delle suore della Divina Provvidenza. Per qualche misteriosa ragione questo sogno ha continuato ad alimentarsi….forse perché aveva qualcosa di speciale, forse perché era di un bambino di nove anni, forse perché era autentico o forse perché era semplicemente amore… In questi 10 anni il desiderio di Michele ha saputo commuovere, coinvolgere e impegnare tante altre persone, ha creato una rete di amicizie, di collaborazione tra l’Italia e l’Etiopia e soprattutto ci ha cambiati e resi più attenti e capaci di relazioni e di dialogo.Ecco perché c’era bisogno di una festa… per ritrovarci, per rivedere il cammino percorso con lo sguardo del cuore, per dire grazie a Dio e condividere la gioia con tutti gli amici dell’associazione L’incontro è stato preceduto da una Santa Messa celebrata da Mons. Busani Alla celebrazione hanno partecipato le Suore in Etiopia mediante un collegamento “Skype “. Successivamente abbiamo potuto sentire le parole di saluto pronunciate da Suor Elfenesh a nome di tutte le suore in Etiopia. La loro partecipazione “ virtuale “ ci ha fatto sentire ancora più vicini alle Sorelle che giornalmente sono impegnate nelle opere che sosteniamo.
La giornata si è aperta con un breve filmato che racconta per immagini quanto esposto precedentemente, inoltre si scorgono tutti i volontari che hanno operato in questi anni in terra etiopica.
A seguire riportiamo una sintesi degli interventi presentati durante la festa del decennale che si è tenuta domenica 6 settembre nella splendida cornice della Basilica di San Sisto .
Suor Tegist presenta la situazione dell’ Etiopia in questi ultimi dieci anni con una attenzione particolare ai temi della sanità e della scolarizzazione .
“L’Etiopia è un paese in forte crescita, sia dal punto di vista demografico (in questi anni la popolazione è aumentata di circa 30.000.000 persone) sia dal punto di vista economico e questo ha portato gravi ed evidenti squilibri nel paese accentuando la differenza tra la capitale, oggi sempre più moderna ed occidentale, e le zone rurali ferme ad un livello di vita molto arretrato. La mortalità infantile sotto i 5 anni è molto elevata, circa il 10% dei bambini non supera 1 anno di vita. La mancanza di strutture sanitarie, le scarse condizioni igienico-sanitarie, il limitato accesso all’acqua potabile, la malnutrizione e l’assenza di farmaci determinano un numero elevato di decessi. In Etiopia il 56 % della popolazione è costituita da minorenni: un’informazione fondamentale da conoscere per aiutare il paese a migliorare. Ogni decisione politica e sociale deve tenere in considerazione questo dato. Di certo negli ultimi anni si sono fatti molti passi avanti per quanto riguarda l’istruzione dei bambini: basti pensare che negli anni ‘50 l’alfabetizzazione toccava solo il 4% della popolazione. Attualmente il grado di alfabetizzazione della popolazione adulta si aggira intorno al 36% anche se vi è ancora una sostanziale differenza tra uomini e donne, a svantaggio della popolazione femminile. L’istruzione primaria è gratuita, ma le attuali infrastrutture limitano la frequenza a solo un terzo della popolazione in età scolare. Il tasso netto di iscrizione scolastica nella scuola elementare raggiunge l’85 %, ma crolla al 10% quando si arriva alla scuola media. Il problema maggiore per l’alfabetizzazione dei bambini è costituito dall’insufficienza di scuole nelle zone rurali. Spesso varie classi della scuola primaria sono raggruppate in una sola aula. Inoltre spesso i villaggi sono variamente distribuiti tra l’altopiano e le montagne e, viste le loro modeste dimensioni, spesso non hanno una propria scuola. I bambini devono recarsi nei villaggi vicini per poter frequentare le lezioni, il problema si accentua dalla quinta classe in poi. La distanza da percorrere per raggiungere le scuole è tra i disagi più importanti che i bambini devono affrontare. Inoltre le scuole esistenti spesso non hanno aule adeguate rispetto al numero di classi e di bambini, a volte le classi arrivano a stipare fino a 80-100 bambini in piccole stanze senza finestre. La mancanza di istruzione ha chiare ripercussioni sullo sviluppo individuale e della collettività in generale.”
Giuseppe Gregori e Gigi Guarnieri raccontano l’impegno dell’associazione nell’ambito sanitario e a favore dell’istruzione e forniscono un sintetico bilancio delle attività svolte in questi 10 anni. Fondamentale ricordare che l’operato dell’associazione si realizza in stretta collaborazione con le suore della Divina Provvidenza
AMBITO SANITARIO
Diversi sono gli operatori sanitari che hanno partecipato ai viaggi nelle missioni in Etiopia : 7 medici , 3 infermieri e 2 studentesse in medicina .Le visite scolastiche hanno coinvolto un numero altissimo di bambini : 3.000 nelle scuole materna ed elementare di Debre Berhan, 1.500 nelle scuole materne di Mendida e Dennebà, 1.300 nelle scuole materne di Hosanna, Fonko e Dauro Konta. Queste indagini hanno permesso di individuare nei bambini, patologie più o meno gravi per alcune delle quali si è cercato di trovare strutture specialistiche a cui indirizzare i piccoli per le terapie. A Mendida è stata attrezzata una sala parto e sono stati avviati i seguenti progetti: prevenzione ginecologica e “bambini sottopeso”. In quest’ultimo caso si è provveduto all’integrazione della dieta dei bambini, nei casi più gravi utilizzando preparati particolarmente energizzanti acquistati appositamente. Come supporto per queste attività sono state acquistati : un ecografo portatile, diversi strumenti per analisi e materiale sanitario. Durante la loro permanenza presso la clinica di Mendida, i medici hanno inoltre supportato il lavoro delle suore visitando e curando circa 500 adulti.
AMBITO SCOLASTICO
La scuola elementare di Debre Berhan, iniziata nel 2003, è stata completata. Oggi ospita 16 classi, 2 per ogni anno scolastico (dalla prima fino all’ottava classe). I bambini che la frequentano sono circa 800. Per potenziate le attività educative, la scuola è stata dotata di laboratorio di musica, aula attività tecnica, aula computer e biblioteca. Inoltre, a supporto dei bambini in difficoltà, abbiamo costruito una cucina che prepara circa 100 pasti /giorno.L’Associazione si fa anche carico dell’integrazione degli stipendi ( circa il 50% ) al corpo insegnanti. Questi sono di altissimo livello e permettono alla scuola di guadagnarsi l’ambito premio del “miglior istituto” già da diversi anni.Un altro impegno dell’associazione è promuovere le adozioni a distanza. In questo modo si permette ai nuclei famigliari destinatari, un sostegno economico per far fronte ai bisogni dei bambini, in primo luogo dal punto di vista nutrizionale. I volontari portano, durante i loro viaggi, piccoli regali avuti dagli sponsoral loro bimbo adottato. Pensiamo che questo serva anche a far capire al bambino chi sono le persone che lo stanno aiutando e nel contempo si verifica lo stato di salute e la crescita in generale del bambino stesso Attualmente le adozioni sono circa 150.
La conclusione è avvenuta nello splendido chiostro della Basilica di San Sisto dove i partecipanti hanno potuto gustare i cibi etiopici, preparati con cura dalle Suore di Mons. Torta e altre specialità piacentine. La festa non ha avuto costi poiché sia le bevande che il cibo sono stati interamente donati da persone vicine all’Associazione e che ne condividono le finalità.
La fatica per preparare tutto questo è stata molta, ma la gioia nel vedere la partecipazione delle persone presenti è stata molto più grande.